MAURA
Una cosa su tutto ha imparato Maura, dopo 17 anni dal suo incontro con il tumore. Che il valore più grande è il Tempo. Il tempo di respirare, di guardare, di godere un istante. Il tempo di Vivere.
Maura aveva 28 anni, a quell’età è difficile crederci. Dalla scoperta della tonda noce sul seno, alla rimozione e infine l’istologico passa poco più di un mese, alti e bassi di paura, ma tutto andrà a posto dopo il brutto sogno. E invece no, il sogno si trasforma in un incubo, diviene realtà. La senologa ha le lacrime agli occhi: un brutto tumore. Da quel giorno posso dire che la vita mi ha tolto, mi ha tolto tanto. Le hanno tolto tutto quello che, apparentemente, l’avrebbe potuta definire una donna. Il seno, le ovaie, le tube. Maura vede bene anche le cicatrici invisibili, le sue parti strappate le mancano ogni giorno. Eppure tanto la malattia le ha anche insegnato. Oggi Maura fa coppia perfetta con il suo corpo, ci è voluto molto tempo. La sua mente ha sposato infine quel corpo di cicatrici, bruciature, avvelenato, martoriato, aperto e ricucito. Quel corpo che l’ha comunque sempre sostenuta, mai abbandonata, che reclama i suoi tempi, è vero, che spesso si affatica. Ma che è lì, sempre, e che lei ha imparato ad amare, a rispettare. Grata.
Ogni sera mi metto a danzare e rivivo la profonda emozione di essere IMPERFECT.