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FRANCESCA

Non l’appoggia mai piano. Ha imparato a non mettere il carro davanti ai buoi. Passionale. Ama sopra ogni cosa l’energia delle persone (riflesso della sua, ndr).

Trent’anni anni, Milano, una vita intensa, senza sosta: il lavoro nella moda, trainer sportivo per passione, corre, viaggia, vuole tutto, sempre, arriva ovunque. Non riesce a fermarla nemmeno la diagnosi di quella pallina sospetta sotto l’ascella. Una diagnosi severa, il percorso è faticoso, un vortice, è doloroso. Dopo nove mesi, in silenzio e ogni giorno in lotta -la chemioterapia, l’estate durissima, il lavoro senza sospesi, lo sport, i colleghi ignari di tutto- pubblica in instagram un selfie: lei stessa, senza parrucca.
Son sempre io: un trainer, un’atleta, una donna. Lo sono forse più di prima.

Catarsi.
Durante l’operazione ha accanto a sé due amici, mamma, papà e Alessandra, la dottoressa che l’ha presa per mano.
Il dolore del corpo fa soffrire l’animo. Poi vi è il risveglio, il lavoro su di sé, la consapevolezza, un nuovo cammino.

 

E questo è solo l’inizio.

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