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GIOVANNA

Ogni giorno, per la strada, incontriamo guerrieri. Sono mascherati, sono silenziosi, sorridono per coprire il dolore, sussurrano dove potrebbero urlare. Si muovono senza dare nell’occhio, ma se affini i sensi li puoi sentire nella loro forza. Lottano, sempre. E sanno che non arrendersi è l’unica via d’uscita. Giovanna è una di loro.

Giovanna ha 62 anni, vive sola, ha una figlia di 32. E’ il 2020, l’incubo pandemico comincia ad allentare, eppure le fa male un’ascella, tanto male. Liquido marrone dal capezzolo. Giovanna è
molto previdente, non ha mai avuto una salute di ferro. Comincia il viaggio: visite, esami complessi, attese snervanti, occhi lucidi e parole di conforto da parte dei medici. Eppure in quei momenti non le senti quasi, pensi solo al tuo corpo che è malato. Giovanna è sola davanti alla malattia. La società ci vuole perennemente vincenti, belli, forti, capaci di sconfiggere le avversità. Questa società non accetta il dolore, la malattia, l'invecchiamento. Se conosci qualcuno che viene colpito da un brutto male, rimani paralizzato dalla paura. Non sai come parlargli, speri solo che a te non accada mai. La storia di Giovanna ha molti capitoli aperti. Lei la affronta a muso duro, è la legge, eppure sa ancora gioire e lasciarsi cullare.

 

Ecco come affronta il cammino un guerriero della sua scuola.

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