“Una cosa rotta non è da buttare, non va incollata con colla trasparente fingendo che non sia successo niente, anzi quelle fratture, uniche e irripetibili, fanno diventare quell’oggetto più prezioso”.
Giulia Ruggeri, osteopata, tre figli, una famiglia felice ma un grave lutto recente, fa un’autopalpazione nell’aprile del 2021 e capisce, anche grazie alla sua professione, di dover fare subito un controllo. Dopo una prima diagnosi in Svizzera dove vive, sceglie di andare allo Ieo di Milano. Lì scopre che quello che doveva essere un intervento in day hospital sarà invece una mastectomia bilaterale con sei ore di intervento. Arrivano lo smarrimento, le paure per il futuro, i timori, ma subito dopo arriva anche una grande forza di affrontare la malattia che Giulia considera un segno importante in un momento particolare della sua vita...
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